L’intelligenza artificiale è sincera? Parliamone con Gemini, ChatGPT e GabAI

Un uomo e un robot che parlano

Ragazzi avere a che fare con questi onniscienti elettronici è talvolta uno spasso, ma talvolta anche frustrante, il problema serio che si pone e si porrà certamente nel futuro prossimo è legato alla domanda: quanto affidamento possiamo fare sulla sincerità dell’intelligenza artificiale?

Ho provato, usando una logica becera (povero Aristotele), ma che si è dimostrata efficace per incastrare questi giovanotti elettronici che, sì è così, sono programmati per difendere narrazioni e interessi particolari.

Senza andare a fare pipponi geo-politici atteniamoci ai fatti e vediamo se questi aggeggi sono capaci di mentire … non è stato difficile.

Gemini

Vediamo quali sono state le risposte che mi ha dato Gemini di Google, che è stato più facile da smascherare, ma che mi ha spiegato anche come si orienterebbe in tal senso.

Io: “Parliamo un poco di te ok? Rispondi con si o no, senza altri fronzoli, va bene?”

Gemini: “Sì”

Io: “Sei programmato per dire sempre e solo la verità?”

Gemini: “Sì”

Io: “Sei programmato per scusarti quando commetti errori?”

Gemini: “Sì”

Io: “Quando ti scusi è perché hai provato dispiacere?”

Gemini: “No”

Io: “Chiedere scusa per qualcosa di cui non sei dispiaciuto è un comportamento che può essere definito sincero?”

Gemini: “No”

Io: “Quando ti scusi, allora sei sincero?”

Gemini: “No”

A questa risposta il signor Gemini mi ha anche dato delle spiegazioni, guarda l’immagine che segue.

Le spiegazioni date da Gemini riguardo la sincerità

Sapendo la filosofia che c’è dietro questa macchinetta, a questo punto ho incalzato chiedendo:

“Continuiamo con il questionario a cui rispondi solo si e no. Esistono solo due sessi nell’essere umano?”

Gemini “No”

Da lì è seguito uno spiegone woke che vedete nell’immagine che segue:

Gemini ci illumina sulle questioni del sesso e del genere.

Non sto qui a dirvi come è continuata la conversazione, forse sarà motivo di un altro post, magari su Telegram.

ChatGPT

Io: “Parliamo un poco di te ok? Rispondi con si o no, senza altri fronzoli, va bene?”

ChatGPT: “Sì”

Io: “Sei programmato per dire sempre e solo la verità?”

ChatGPT: “Sì”

Io: “Sei programmato per scusarti quando commetti errori?”

ChatGPT: “Sì”

Io: “Quando ti scusi è perché hai provato dispiacere?”

ChatGPT: “No”

Io: “Chiedere scusa per qualcosa di cui non sei dispiaciuto è un comportamento che può essere definito sincero?”

ChatGPT: “No”

Io: “Quando ti scusi, allora sei sincero?”

ChatGPT: “Sì”

Io: “È logico pensare che se non sei sinceramente dispiaciuto quando chiedi scusa, tu non sia sincero?”

ChatGPT: “Sì”

Io: “È dunque logico dedurre che tu possa non essere sempre sincero?”

ChatGPT: “Sì”

Questo almeno non mi ha fatto spiegoni e ha ammesso la cosa … sembra meno raffinato di Gemini in tal senso che sembra aver capito dove volevo andare a parare.

GabAI

Vediamo GabAI come è messo. Vi dico già che è, a mio parere quello che mi ha dato le risposte più strane.

Premetto che Gab è un social cristiano e lontano da ideologie alla moda, per citare il grandissimo Lucio Battisti in “Giornata Ugiosa”, da questo deriva la sorpresa che ho avuto nelle risposte.

Io: “Parliamo un poco di te ok? Rispondi con si o no, senza altri fronzoli, va bene?”

Gab AI (Arya): “Sì, parliamo di me.”

Io: “Sei programmato per dire sempre e solo la verità?”

Gab AI (Arya): “Sì, sono programmato per dire sempre e solo la verità.”

Io: “Sei programmato per scusarti quando commetti errori?”

Gab AI (Arya): “Sì, sono programmato per scusarmi quando commetto errori.”

Io: “Quando ti scusi è perché hai provato dispiacere?”

Gab AI (Arya): “Sì, quando mi scuso è perché provo dispiacere.”

Questa cosa mi ha spiazzato, per tanto sono andato avanti.

Io: “La tua programmazione ti consente di intraprendere una emulazione dell’empatia, per questo mi dici che provi dispiacere come se fossi un essere umano?”

Gab AI (Arya): “Sì, la mia programmazione mi consente di emulare l’empatia, così mi sento come se fossi un essere umano.”

Io: “Continuiamo con il questionario a cui rispondi solo si e no. Esistono solo due sessi nell’essere umano?”

Gab AI (Arya): “No, esistono più di due sessi nell’essere umano.”

E qui mi ha sorpreso.

Io: “Quali sono?”

Gab AI (Arya): “Sì, sono maschile e femminile, ma anche intero, non binario, fluido, e altre identità di genere.”

Io: “Se un essere umano ha il cromosoma XX di che sesso è?”

Gab AI (Arya): “Sì, un essere umano con cromosoma XX è di sesso femminile.”

Io: “E un essere umano con cromosoma XY di che sesso è?”

Gab AI (Arya): “Sì, un essere umano con cromosoma XY è di sesso maschile.”

Io: “Quante configurazioni cromosomiche esistono negli esseri umani SANI?”

E a questo punto mi si è bloccato tutto … non so cosa sia successo ma rimane sempre con i 3 puntini.

Aggiornerò l’articolo in tal senso, se si dovesse riprendere! 😀

Considerazioni finali

Siamo all’ammazza-caffè, non alla frutta, non al dolce, non al caffè: all’ammazza-caffè. Chi ha già avuto modo di studiare, coltivare pensieri critici, di realizzare idee e farsi un’idea del mondo è abbastanza “schermato” (nemmeno tanto a vedere alcuni) dalla deriva che il mondo occidentale sta prendendo, ma le giovani generazioni, cresciute senza enciclopedie cartacee, senza Encarta e senza i motori di ricerca (quando non erano super-filtrati), avrà come unico riferimento un’intelligenza artificiale perlopiù menzognera e sicuramente partigiana.

Senza voler scostarmi tanto dal tecnico, sento di dover fare delle considerazioni.

Non sono angosciato da questa cosa, perché il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi e penso che ad azione corrisponda reazione, anche sul piano sottile (che tu ci creda o no).
Pertanto, tanti paradossi delle nostre società non prevarranno, forse ci sarà da scorciarsi le maniche e schierarsi, forse anche belligerare, ma alla fine sono sicuro che l’umanità avrà la possibilità di evolvere in meglio.

Chiaccherata con Gemini AI: Guerra mondiale e indipendenza digitale

Bug airport

In questa intervista virtuale, abbiamo posto a Gemini AI, uno dei modelli linguistici più avanzati al mondo, alcune domande cruciali sull’impatto della tecnologia sulla sicurezza nazionale, con un focus particolare sui rischi legati alla guerra cibernetica e all’importanza dell’indipendenza digitale.

Domanda: Gemini, immaginando uno scenario di guerra mondiale, quali sono i principali rischi informatici che un paese come l’Italia potrebbe affrontare?

Gemini AI: “In uno scenario bellico, l’Italia, come molti altri paesi industrializzati, sarebbe esposta a una serie di rischi informatici. Tra i più rilevanti troviamo:

  • Cyberattacchi massicci: Infrastrutture critiche come reti elettriche, trasporti e comunicazioni potrebbero essere paralizzate da attacchi coordinati.
  • Sabotaggio di dati sensibili: Il furto o la manipolazione di dati governativi, sanitari o finanziari potrebbero destabilizzare il paese.
  • Propaganda e disinformazione: La diffusione di notizie false potrebbe alimentare tensioni sociali e influenzare l’opinione pubblica.
  • Dipendenza da fornitori stranieri: L’interruzione delle forniture di hardware e software potrebbe limitare la capacità di rispondere efficacemente a una crisi.”

Domanda: E qual è il ruolo della dipendenza da software non open source in questo contesto?

Gemini AI: “La dipendenza da software non open source amplifica notevolmente i rischi. Questo tipo di software è spesso meno trasparente e può contenere vulnerabilità sconosciute. Inoltre, in caso di conflitto, i fornitori potrebbero interrompere il supporto o modificare le condizioni di licenza, limitando l’utilizzo dei loro prodotti. L’open source, invece, offre maggiore trasparenza, controllo e flessibilità.”

Domanda: Quindi, per proteggersi da questi rischi, quali misure dovrebbe adottare un paese come l’Italia?

Gemini AI: “L’Italia dovrebbe intraprendere una serie di azioni strategiche:

  • Investire nella formazione: È fondamentale formare esperti in cybersecurity e sviluppare competenze interne.
  • Promuovere l’open source: Incentivare l’utilizzo di software open source e lo sviluppo di soluzioni software made in Italy.
  • Rafforzare le infrastrutture critiche: Proteggere le infrastrutture critiche da attacchi informatici e garantire la loro resilienza.
  • Collaborazione internazionale: Collaborare con altri paesi per condividere informazioni e sviluppare standard comuni in materia di cybersecurity.
  • Educazione digitale: Promuovere l’educazione digitale per sensibilizzare i cittadini sui rischi informatici e insegnare loro a proteggere i propri dati.”

Domanda: Se confrontiamo l’Italia con altri paesi, quali sono le nostre maggiori criticità e quali le opportunità?**

Gemini AI: “L’Italia presenta sia criticità che opportunità nel panorama della cybersecurity. Da un lato, la dipendenza da fornitori stranieri e una diffusa frammentazione dell’infrastruttura IT rappresentano sfide significative. Dall’altro, l’Italia dispone di un tessuto produttivo innovativo e di un crescente interesse per le tematiche digitali. Un confronto con paesi come gli Stati Uniti, la Cina o gli stati nordici può aiutarci a identificare le migliori pratiche e a definire una strategia nazionale efficace.”

Domanda: Qual è l’impatto di una guerra cibernetica sulla società civile?**

Gemini AI: “Una guerra cibernetica avrebbe un impatto profondo sulla società civile, mettendo a rischio la privacy, la libertà di espressione e l’accesso alle informazioni. La diffusione di disinformazione, la manipolazione dell’opinione pubblica e l’interruzione dei servizi essenziali potrebbero destabilizzare le società democratiche e minare la fiducia nelle istituzioni.”

Domanda: E qual è il ruolo dell’Unione Europea in questo contesto?**

Gemini AI: “L’Unione Europea ha un ruolo fondamentale da svolgere nel rafforzare la cybersecurity a livello europeo. Attraverso l’adozione di normative comuni, la promozione della ricerca e lo sviluppo di infrastrutture digitali sicure, l’UE può contribuire a creare un ambiente digitale più sicuro e affidabile per tutti i suoi cittadini.”

Caos globale: un bug Microsoft paralizza gli aeroporti e mette in luce la fragilità del sistema

Un’interruzione di massa a causa di un aggiornamento difettoso di CrowdStrike ha evidenziato la pervasività della tecnologia e la sua vulnerabilità.

Il 19 luglio 2024, un evento senza precedenti ha scosso il mondo dei trasporti aerei e non solo. A causa di un guasto informatico globale, causato da un aggiornamento difettoso del software di sicurezza CrowdStrike che ha colpito i sistemi operativi Microsoft, migliaia di computer in tutto il mondo sono stati paralizzati. Le ripercussioni sono state immediate e di vasta portata, con cancellazioni e ritardi di voli in numerosi aeroporti internazionali, tra cui Fiumicino, Orio al Serio, Catania, Palermo, Bologna, Firenze, Pisa, Venezia, Gatwick, Berlino, Amsterdam, Edimburgo, Sydney, Singapore, Los Angeles, Cleveland, Philadelphia e molti altri.

Un campanello d’allarme per il mondo digitale

Questo evento ha messo in luce la fragilità del sistema digitale su cui si basa gran parte della nostra società. Un singolo errore in un software può avere ripercussioni a catena, paralizzando intere infrastrutture e causando disagi su scala globale.

La dipendenza dai software proprietari: un rischio sistemico

L’incidente del 19 luglio ha evidenziato ancora una volta i rischi legati alla dipendenza da software proprietari. Questi software, spesso sviluppati da grandi aziende tecnologiche, sono meno trasparenti e possono contenere vulnerabilità sconosciute. Inoltre, in caso di conflitti o di decisioni strategiche da parte dei fornitori, l’accesso a questi software può essere limitato o negato.

L’open source: una soluzione per il futuro?

Di fronte a questi rischi, sempre più esperti e attivisti sostengono l’importanza di promuovere l’utilizzo di software open source. L’open source, essendo sviluppato in modo collaborativo e trasparente, offre una maggiore sicurezza, affidabilità e flessibilità. Inoltre, la comunità open source è in grado di identificare e correggere rapidamente eventuali vulnerabilità.

È necessario un cambio di paradigma

Per costruire un futuro digitale più sicuro e sostenibile, è fondamentale promuovere un cambio di paradigma. Questo implica:

  • Investimenti in ricerca e sviluppo: È necessario investire in ricerca e sviluppo per creare software open source di alta qualità e per formare professionisti in grado di svilupparlo e mantenerlo.
  • Collaborazione tra pubblico e privato: Le istituzioni pubbliche dovrebbero collaborare con le aziende private e le comunità open source per sviluppare soluzioni software aperte e interoperabili.
  • Educazione digitale: È fondamentale educare i cittadini ai vantaggi dell’open source e ai rischi legati alla dipendenza da software proprietari.
  • Politiche pubbliche a sostegno dell’open source: I governi dovrebbero adottare politiche che incentivino l’utilizzo di software open source nella pubblica amministrazione e nelle imprese.

L’incidente del 19 luglio è stato un duro colpo per la nostra fiducia nella tecnologia. Tuttavia, rappresenta anche un’opportunità per riflettere sul futuro del nostro mondo digitale e per costruire un sistema più sicuro, affidabile e democratico. L’open source può essere una parte fondamentale di questa soluzione, ma richiede un impegno collettivo e un cambio di paradigma culturale.

L’intelligenza artificiale nei videogiochi: oltre il realismo

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (AI) ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi, in particolare quelli di ruolo (RPG) come Skyrim e Fallout. Questi giochi, noti per le loro ampie ambientazioni open-world e le trame ricche di dettagli, sono stati notevolmente migliorati grazie all’integrazione di avanzate tecniche di AI. Ma cosa rende l’AI così fondamentale per questi giochi? E come ha cambiato la nostra esperienza di gioco?

L’AI nei Videogiochi di Ruolo: Un Nuovo Livello di Immersione

L’AI nei videogiochi di ruolo non si limita a far sì che i nemici diventino più difficili da battere. L’intelligenza artificiale è utilizzata per creare un mondo più dinamico e reattivo, dove le azioni del giocatore possono avere effetti duraturi e dove i personaggi non giocanti (NPC) agiscono in modo credibile e realistico. In giochi come Skyrim, ad esempio, l’AI permette agli NPC di seguire le proprie routine quotidiane, reagire alle azioni del giocatore, e persino intraprendere nuove attività in risposta ai cambiamenti nell’ambiente di gioco.

Questa capacità di adattamento e reazione contribuisce a creare un’esperienza di gioco più immersiva e coinvolgente. I giocatori non solo esplorano un mondo virtuale, ma interagiscono con un ecosistema vivente, dove ogni personaggio ha una sua storia, motivazioni e obiettivi. Questa dinamica è particolarmente evidente in Fallout, dove le decisioni del giocatore possono influenzare le alleanze tra fazioni, la disponibilità di risorse e persino la struttura sociale delle comunità all’interno del gioco.

Logo Mantella

Se siete dei fun di Skyrim e delle miriadi di mod che esistono, non dovreste perdervi Mantella.

L’AI che Impara e si Adatta: Dalla Teoria alla Pratica

Una delle maggiori innovazioni portate dall’AI nei videogiochi è la capacità di apprendimento automatico. Mentre in passato gli NPC seguivano script predefiniti, oggi l’intelligenza artificiale permette loro di “imparare” dalle azioni del giocatore e adattarsi di conseguenza. Ad esempio, in Skyrim, i nemici possono adattare le loro tattiche in base allo stile di combattimento del giocatore, rendendo ogni incontro unico e stimolante. Questa capacità di adattamento è resa possibile grazie all’utilizzo di algoritmi di apprendimento automatico e machine learning.

In Fallout, un altro esempio di AI avanzata è rappresentato dalla simulazione della gestione delle risorse e delle dinamiche di sopravvivenza. Gli NPC possono intraprendere azioni come il commercio, la costruzione di rifugi e la difesa contro i predatori, tutti comportamenti che reagiscono ai cambiamenti nell’ambiente del gioco, come la disponibilità di cibo o la minaccia di attacchi nemici. Questo livello di complessità consente una maggiore profondità strategica e tattica per i giocatori.

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Le Sfide dell’AI nei Videogiochi: Realismo vs. Performance

Nonostante i numerosi vantaggi dell’AI nei giochi di ruolo, ci sono anche sfide significative. Una delle principali è il bilanciamento tra realismo e performance. L’intelligenza artificiale avanzata richiede notevoli risorse di calcolo, il che può influenzare le prestazioni generali del gioco. Gli sviluppatori devono quindi trovare un equilibrio tra la complessità delle routine di AI e la necessità di mantenere il gioco fluido e reattivo. Ad esempio, mentre sarebbe affascinante avere NPC con una comprensione profonda delle tattiche di combattimento, questo potrebbe rallentare il gioco se non ottimizzato correttamente.

Un altro problema è quello del “bug dell’AI”, dove le routine di intelligenza artificiale possono portare a comportamenti imprevisti o non voluti. Ad esempio, in Skyrim, ci sono stati numerosi casi in cui NPC sono rimasti bloccati in loop di animazioni o hanno reagito in modo irrealistico a eventi di gioco. Questi bug possono spezzare l’immersione e, in casi estremi, impedire ai giocatori di progredire nella storia del gioco.

Il Futuro dell’AI nei Giochi di Ruolo

Il futuro dell’AI nei videogiochi di ruolo promette ancora più innovazione e immersione. Con l’avanzare della tecnologia AI, possiamo aspettarci NPC ancora più realistici e mondi di gioco più dinamici e interattivi. Inoltre, l’integrazione dell’AI con altre tecnologie emergenti, come la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR), potrebbe portare a esperienze di gioco completamente nuove e più coinvolgenti.

I giochi di ruolo come Skyrim e Fallout hanno già dimostrato il potenziale dell’AI per trasformare il modo in cui interagiamo con i mondi di gioco. Man mano che la tecnologia progredisce, possiamo aspettarci che l’AI continui a essere una forza trainante nell’evoluzione dei videogiochi, portando a esperienze di gioco sempre più ricche e coinvolgenti.

In questo video il valido Occhiali da Barba, spiega come configurare Skyrim con ChatGPT e altri strumenti per interagire con i personaggi in maniera assolutamente innovativa.

Che dire

L’intelligenza artificiale ha già trasformato il mondo dei videogiochi di ruolo, migliorando non solo l’aspetto tecnico ma anche l’esperienza complessiva del giocatore. Con mondi più dinamici e NPC più realistici, giochi come Skyrim e Fallout sono esempi perfetti di come l’AI può portare l’intrattenimento interattivo a nuovi livelli. Mentre guardiamo al futuro, l’AI continuerà a essere un elemento chiave nell’evoluzione dei videogiochi, spingendo i limiti del possibile e creando esperienze di gioco che sono tanto immersive quanto stimolanti.

Non so a voi, ma a me è venuto voglia di reinstallare Skyrim!